Cause della cecità da ripetizione

Ti è mai capitato questo? Hai trascorso settimane a lavorare su un documento di ricerca e lo hai riletto più volte prima di consegnarlo per la valutazione. Quando il tuo insegnante restituisce il tuo elaborato, scopri di aver commesso un errore e di aver ripetuto le parole "il il" in una frase con conseguente perdita di punti per un semplice errore di modifica.

Frustrante, non è vero? Questo tipo di errore è in realtà sorprendentemente comune in quella che è nota come una rapida presentazione visiva seriale, molto spesso elenchi di parole e frasi. In alcuni casi, le persone sono in realtà notevolmente scarse nel rilevare le ripetizioni.

Questa incapacità di notare una seconda istanza della stessa cosa in una serie di parole o immagini è nota come cecità alla ripetizione.

Ad esempio, leggi quanto segue:

Amo Parigi nel

la primavera.

Hai individuato la seconda istanza della parola? il? Queste ripetizioni ci sfuggono troppo spesso, ma perché non riusciamo così spesso a individuare due istanze della stessa parola o immagine?

Spiegazioni per la cecità da ripetizione

Cosa causa esattamente la cecità da ripetizione? Sono state suggerite alcune diverse spiegazioni. Uno dei resoconti più basilari per la cecità alla ripetizione è che la seconda occorrenza della parola non è riconosciuta come un evento distinto, quindi la seconda parola viene essenzialmente assimilata alla prima occorrenza della parola. Ad esempio, nella frase "ha mangiato i noodles e il pollo anche se i noodles erano poco cotti", molti partecipanti avrebbero mostrato un ricordo molto scarso della seconda istanza della parola "noodles".

Alcune delle teorie più importanti per spiegare la cecità alla ripetizione:

  • La ricercatrice Nancy Kanwisher propone che il fenomeno sia il risultato di un problema percettivo spesso indicato come ipotesi dei "tipi e token". Secondo questo approccio, ogni stimolo in una sequenza è riconosciuto dall'istanza (token) di una categoria (tipo). Quando lo stesso stimolo viene ripetuto, viene identificato per tipo ma non tokenizzato. Per questo motivo, la seconda apparizione di un oggetto viene rapidamente persa dalla memoria a breve termine prima che possa essere riconosciuta.
  • Fagot e Pashler, d'altra parte, sostengono che la cecità alla ripetizione è il risultato del fallimento del recupero della memoria. In un esperimento, hanno scoperto che gli osservatori mostravano cecità alla ripetizione per la seconda occorrenza di una lettera se i soggetti tentavano di ripetere le lettere nell'ordine di presentazione. Questo effetto scompariva se i partecipanti ripetevano le lettere in ordine inverso.
  • Altri ricercatori, tra cui Whittlesea, suggeriscono che scarsi segnali di codifica portano all'incapacità di ricostruire accuratamente una sequenza.

osservazioni

"La cecità alla ripetizione non solo induce gli osservatori a perdere parole o lettere, ma può anche indurre gli osservatori a creare parole illusorie. Ad esempio, se le parole lago, freno, e ush vengono presentati rapidamente, uno dopo l'altro, per circa 100 msec con un intervallo di 15-39 msec tra le parole, gli osservatori riferiscono di aver visto lago e spazzola e sono stupito quando gli viene detto che spazzola non è mai stato presentato." (Revlin, 2013)

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